SPERIMENTAZIONE DI STRUMENTI FORMALI DI VALUTAZIONE
PER IL LABORATORIO TEATRALE DEL CENTRO PSICO–SOCIO RIABILITATIVO DEL DSM DI ASCOLI PICENO
Iommetti *, G. Mariani *, L. Giorgi *, L. Coccia **, A. Toriello **
* Medico Psichiatra ** Animatore Teatrale
Nel nostro lavoro, iniziato nel ‘98, abbiamo progressivamente strutturato un setting teatrale, nell’ambito dell’Art Therapy, con caratteristiche proprie e distinte sia dallo psicodramma sia dall’animazione teatrale. E’ stato necessario confrontarci con le potenzialità dei fondamenti del teatro: il testo, la drammaturgia, la regia, l’attore, lo spettatore, lo spettacolo.
L’aspetto che più ha caratterizzato il nostro lavoro è quello di aver favorito una migliore armonizzazione del corpo, del movimento, dello sguardo, della voce, del linguaggio, nella relazione con l’altro, col gruppo, con se stesso e con la propria creatività rappresentativa1. Ciò produce risultati che permangono anche dopo la seduta stessa in quanto gli stimoli ricevuti entrano a far parte di un’esperienza interiore che la persona può integrare nella vita di tutti i giorni. Per la persona psicotica ricomporre un “corpo vissuto” e cercare di conoscere un “corpo percepito” significa ampliare gli spazi di realtà e riconoscere così una differenza tra il corpo reale e la non-realtà della fantasmatica corporea2. Il vissuto interiore e l’attività corporea stessa possono essere interpretati quali “fenomeno transizionale” e la simulazione della realtà, che viene in qualche modo ricreata, soggetta a sperimentazione e manipolazione, al pari di quanto avviene nel gioco simbolico, crea uno spazio in cui l’illusione è possibile, sostenuta e condivisa3.
In tal senso abbiamo strutturato il Laboratorio Teatrale secondo le seguenti modalità espressivo-relazionali: il doppio, lo specchio, l’imitazione, l’inversione di ruolo, l’improvvisazione, la forma e la percezione del proprio movimento corporeo e vocale, l’interpretazione e la rappresentazione. Gli strumenti formali di valutazione utilizzati nell’osservazione sono: descrizione del setting teatrale (spazio destinato al lavoro, disposizione dei partecipanti,…) aspetti socio-relazionali (capacità di stare in gruppo, grado di attenzione,…) aspetti corporei (postura, gestualità, posizione degli occhi e dello sguardo,…) aspetti psicomotori (tempi di esecuzione, modulazione tonico emozionale,…).
BIBLIOGRAFIA: 1. G.Nava “Teatro degli Affetti” 2. M.Massenz E.Simonetta “Dal corpo fantasmatico all’identità corporea” 3. D.Winnicott “Gioco e realtà”
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