
Una delle più importanti fasi all’interno di una attività ludica strutturata, quindi non solo di intrattenimento, con i giochi da tavolo (ma anche giochi di ruolo, di narrazione, di simulazione, Larp e altri) è quella del Debriefing, occasione di discussione e rielaborazione posta al termine della sessione di gioco. E’ in questo specifico momento, dove l’apprendimento esperenziale si rivela nella riflessione e nel confronto, che si favorisce il passaggio tra il pensato e il detto e si vanno a fissare elementi e costrutti che permangono poi oltre l’esperienza del gioco.
Una base per scegliere le domande giuste da proporrre e gli elemeti da osservare ed evidenziare viene esplicitata nel modello scientifico di debriefing che ruota intorno a sei fasi che possono essere ampliate a seconda dei propri obiettivi iniziali e di ciò che è emerso durante la sessione di gioco.
Eccole in sintesi:
Come vi siete sentiti?
E’ una domanda ampia che offre ai partecipanti l’opportunità di entrare in contatto con le loro sensazioni, con le emozioni provate nell’attività e dell’impatto che hanno avuto sul gioco; in questa fase il conduttore del debriefing non interviene verbalmente, ma incoraggia i partecipanti ad ascoltarsi attivamente l’un l’altro in modo non giudicante.
Cosa è successo, in termini di gioco?
Questa domanda permette di analizzare quanto accaduto durante il gioco (decisioni, errori, strategie, difficoltà, momenti critici, ecc.); si chiede ai partecipanti di ricordare momenti importanti in cui si sono trovati in determinate situazioni; qui il conduttore ha un atteggiamento più attivo promuovendo il confronto e la riflessione su se stessi e sugli altri.
Come quello che è successo nel gioco è collegato alla realtà?
Si chiede ai partecipanti di provare a collegare l’esperienza ludica con il mondo fuori dal gioco (comportamenti, gestione delle criticità, modalità decisionali, ecc.); l’attività diventa una metafora che può offrire analogie con il mondo reale.
Cosa abbiamo imparato?
In questa fase si permette ai partecipanti ad elaborare principi basati sull’attività e sulle loro esperienze, cercando di far emergere le modalità ed i contenuti di ciò che si è appreso.
Cosa sarebbe successo se….?
In questa fase i partecipanti possono ragionare su scenari alternativi per riflettere sul cambiamento comportamentale.
Come applichereste ciò che avete imparato?
Nell’ultima fase si siflette sui principi importanti che sono stati appresi dal gioco e sulle esperienza della vita reale in cui poterli applicare.
Per quanto concerne la durata del debriefing dipende dal grado di profondità che si vuole raggiungere, dal numero di persone, dai fattori pianificati e dagli obiettivi prefissati.
Il debriefing come momento basilare necessario a concludere con senso la sessione di gioco è un elemento imprescindibile nella strutturazione dell’ attività ludica; insieme ad una attenta progettazione e conduzione dell’attività, la precisa gestione dei processi e l’attenta analisi dei vissuti generano nel tempo un grande valore formativo, educativo e didattico.
“Il processo di debriefing si basa su due presupposti. Primo, che l’esperienza di partecipazione ha avuto sui partecipanti un effetto in qualche modo significativo. Secondo, che un’analisi (di solito in forma di discussione) di tale esperienza è necessaria per avere un insight di essa e del suo impatto” (Linda Costignan Lederman, 1992)