300 La battaglia delle tendopoli a PlayLarp di Modena

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Da quest’anno Play Festival del Gioco ospita Edularp.it, una nuova iniziativa dedicata
agli edu-larp, ovvero i giochi di ruolo (soprattutto dal vivo) con finalità didattiche,
educative e formative.

Edularp.it si terrà a Modena venerdì 6 e sabato 7 aprile 2018 e sarà un incontro sul tema del gioco di ruolo per la didattica, rivolto a organizzatori di edu-larp, insegnanti, formatori,
educatori e a tutti gli appassionati di giochi di ruolo dal vivo.
Da un lato Edularp.it si propone di mettere in rete gli organizzatori di edu-larp italiani,
dando vita a un circuito nazionale di interscambi che aiuti queste attività didattiche a
moltiplicarsi e a migliorarsi. Dall’altro vuole coinvolgere chiunque sia interessato a scoprire come si può fare didattica con il gioco di ruolo, e in particolare con il gioco di ruolo dal vivo.

Al’interno di EduLarp presenterò un gioco sulle migrazioni chiamato 300-La battaglia delle tendopoli.
Il gioco vedrà i partecipanti vestire i panni degli abitanti di due piccole cittadine confinanti,
coinvolti in prima persona nella complessa decisione di accoglienza dei migranti.

Questo gioco servirà a portare alla luce alcuni stereotipi e a far emergere la complessità della situazione. La definizione dello stesso problema da diversi punti di vista, per arrivare a una definizione comune, sarà un esercizio di dibattito democratico.

Edularp.it è un’iniziativa dell’associazione Play Res con il patrocinio del Comune di
Modena, organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Modena e Reggio
Emilia, con Play – Festival del Gioco, con MEMO – Multicentro Educativo Modena e con
diverse realtà organizzative nel campo dell’edu-larp, provenienti da tutta Italia e dall’estero.

Lo staff di Edularp.it può essere raggiunto all’indirizzo e-mail info@edularp.it ed è a
disposizione di chiunque desideri informazioni sulle modalità di partecipazione all’evento

Sito https://www.play-modena.it/2018/programma/edularpit-67/

SUNDAY GAME LABS FEVER

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Mogliano Sunday Game Labs Fever è la prima edizione di una iniziativa rivolta ai giovani dai 14 anni in su per la riscoperta dei giochi da tavolo e l’approccio a nuovi giochi live. Si articolerà per sette domeniche a partire dal 19 novembre 2017 e fino al 14 gennaio 2018. L’iniziativa prevede l’allestimento di un’area di gioco libero attiva dalle 16 alle 18, presso i locali dell’Ex ospedale San Michele, animata dagli esperti del Labs, guidati dal presidente del Labs Daniele Benedetti. Inoltre ci sarà un gioco-evento speciale, ogni domenica diverso, condotto da un esperto proveniente dal Team Stammibene o dalle associazioni che nel territorio si occupano di giochi.

L’itinerario è completamente gratuito ed è stato ideato e realizzato dal Comune di Mogliano (MC), a partire dall’iniziativa di Vincenzo Lombi e Ilenia Marcattili, in collaborazione col Team Stammibene del Dipartimento Dipendenze Patologiche AV3 ASUR Marche, con il Laboratorio Sociale di Macerata e con l’associazione Glatad di Tolentino.

L’intento è quello di stimolare attraverso il gioco life skills, cultura, libertà e salute. In questo senso si pone in continuità del festival Game Labs, nato a Macerata nel marzo scorso con l’obiettivo di usare il gioco per aiutare i giovani a crescere e relazionarsi, contrastare omologazione, isolamento e dipendenze. E per mettere in rilievo la differenza tra gioco sano – in cui stare insieme è il fondamento – e giochi individualistici dell’era digitale, basati su uso e abuso di smartphone, consolle e tablet, o addirittura sull’approccio al gioco d’azzardo, fenomeno pericoloso quanto sottovalutato, purtroppo in crescita anche tra i minori.

Nei gioco-evento speciale ci sarà particolare attenzione a stimolare la relazione tra pari e a evidenziare come collaborazione e spirito critico siano fondamentali nel gioco come nella vita.

“La metamorfosi” e “Sì, oscuro signore”, condotti rispettivamente da Paolo Roganti e Ken Luong, metteranno alla prova capacità di intuito e analisi, per individuare chi e in che modo sta cercando di ingannarci, “l’Enigmista” e “Green Inferno”, condotti da Riccardo Tronelli e Paolo Nanni, getteranno i partecipanti in situazioni di escape room, un tipo di gameplay sempre più in voga, in cui si deve collaborare per superare prove e enigmi. In “Global market” Stefano Casulli ci proporrà una competizione per accapparare risorse e vendere prodotti, come nella apparente giungla priva di etica che è il mercato globale, in “Tutti per uno” Lucia Berdini – collaboratrice di Ludic – animerà divertentissime dinamiche cooperative in cui si impara a conoscersi e a sostenersi, infine in “Flick’em up” Luigi Coccia ci farà riscoprire in formula rinnovata la tradizionale e appassionante sfida a colpi di schicchere.

Le domeniche in cui si svolgerà Mogliano Sunday Game Labs Fever sono: 19 e 26 novembre 2017; 3, 10 e 17 dicembre 2017; 7 e 14 gennaio 2018.

GIOCA CON NOI

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Da novembre presso la Ludoteca “Stile Libero” di Grottammare (AP)  una serie di incontri gratuiti dedicati ai giovani dai 12 ai 35 anni che potranno conoscere un’ampia selezione di giochi da tavolo come strumento educativo e di socializzazione.

Nuova interessante iniziativa organizzata a Grottammare dai Centri di aggregazione giovanile. Giovedì 23 novembre alle 17 è in partenza “Gioca con noi”, un laboratorio sui giochi da tavolo dedicato ai giovani dai 12 ai 35 anni. Potranno conoscerli come strumento educativo e di socializzazione.

I 12 appuntamenti pomeridiani, in programma a giovedì alterni fino al 24 maggio, si terranno nella Ludoteca “Stile libero” in via del Mercato, 7 (zona Centro). Gli incontri sono curati dall’Associazione Spazio Ludico e verteranno sullo studio di un’ampia selezione di giochi da tavolo, da quelli di strategia a quelli di carte, passando per i classici intramontabili.

“È solo il primo dei laboratori che i nostri Centri proporranno nell’anno 2017/2018 – anticipa Lorenzo Rossi, assessore alle Politiche Giovanili – Nell’epoca del gioco digitale, è una scommessa rilanciare anche i giochi da tavolo come elemento di aggregazione e uso positivo del tempo libero“.

La partecipazione al laboratorio è gratuita e i posti sono limitati, previa iscrizione presso una delle 2 ludoteche. I genitori dei minorenni non ancora iscritti potranno effettuare la registrazione recandosi personalmente nelle sede di “Stile Libero” (zona Centro, via del Mercato, 7) o de “L’Isola che c’è” (zona Ascolani, via Ischia – angolo via Firenze).

È gradita prenotazione dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19 presso il Centro Ricreativo “Stile libero” (0735 736668).

Il gioco dentro ai conflitti

 

Si è svolta a Loreto il 18 e il 19 luglio la Summer School Marche 2017 dedicata al Service Learning; l’evento formativo organizzato dall’Istituto di Istruzione Superiore Savoia Benincasa ha coinvolto diversi docenti di scuole di diversi gradi.

Invitato come relatore sull’utilizzo di dinamiche espressive teatrali e ludiche per la formazione e la gestione del gruppo nella scuola ho proposto il gioco di narrazione interattiva “Storie di carta” di Roberto Grassi; i docenti partecipanti avevano l’esigenza di provare un metodo diverso per riflettere sui conflitti e le problematiche nella classe e tra loro stessi..

 

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La narrazione scaturita dal gioco è stata molto interessante (6 insegnanti divisi in due gruppi hanno raccontato la storia di Nicola, ipotetico ragazzino evitato da tutta la classe per una serie di difficoltà).

Nella sessione sono emerse differenti dinamiche, sin da subito i partecipanti hanno deciso come personaggi giocanti di essere proprio insegnanti alle prese con le difficoltà del ragazzino nella classe (nel regolamento chi inizia a narrare crea l’ambiente ed i pg) ed in particolare una scena del gioco si è svolta durante una gita scolastica; il gioco è durato circa un’ora è ha messo in evidenza sia le difficoltà di narrare qualcosa di contrario alle proprie convinzioni (utilizzo “cieco” delle carte rosse e nere) e quindi “forzarsi” a riflettere attraverso un comportamento opposto al solito sia la possibilità di poter dare un senso condiviso nel gruppo alle evoluzioni emerse nella storia durante il gioco, sia positive che negative.

Il gioco è risultato estremamente pratico ed efficace per il gruppo in formazione e sicuramente lo riproporrò in altri ambiti.

 

Per ulteriori informazioni qui trovate il sito di Roberto Grassi con tutti i suoi giochi di narrazione Levity di Roberto Grassi

 

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Il gruppo di lavoro

Bio Onnipotente

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Una cena, 13 invitati, 4 produttori bio, una famosa blogger, una ditta di antiparassitari, 2 investitori, una certificatrice bio, contratti da stipulare; nasce così Bio Onnipotente, il gioco di ruolo dal vivo che ho presentato domenica 14 maggio alla Degusteria del Gigante a San Benedetto del Tronto nell’ambito di Personal Branding 2017.

L’idea è nata dalla possibilità di poter fare una riflessione sull’agricoltura sostenibile, l’imprenditoria giovanile e sui falsi miti  dello sviluppo agricolo utilizzando il gioco di ruolo dal vivo  come espressione creativa.

Durante la serata ogni partecipante ha interpretato il suo ruolo con 3 obiettivi da portare a termine a fine cena.

Moltissimi gli spunti emersi (difficoltà nel trovare investimenti, genuinità dei prodotti locali, sofisticazioni alimentari, nuove realtà progettuali) che oltre alla squisitezza del menù proposto hanno reso la serata molto interessante.

Ancora una volta il gioco di ruolo attraverso il suo linguaggio e le sue dinamiche di design si rivela il contenitore adatto a stimolare la  comunicazione, allo sviluppo del pensiero creativo, alla relazione e al puro divertimento.

Bio Onnipotente

Gioco di ruolo di Luigi Coccia

partecipanti 13 persone

durata intera cena

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La testata del comunista

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Si è svolto il 25 marzo nello splendido Teatro dell’Arancio a Grottammare l’incontro con il noto giornalista Angelo Ferracuti organizzato dall’Associazione Tillandsia nell’ambito dell’evento Personal Branding 2017; durante il pomeriggio ho riproposto il gioco “La testata del comunista: come imparammo a travisare le notizie” gioco di comitato collaborativo in cui aspiranti giornalisti hanno prodotto le prime pagine dei giornali partendo da reali titoli di quotidiani.

Uno spazio ludico per de-costruire e rielaborare, come una sorta di blob testuale,  fatti e notizie della quotidianità con l’intento di riprogettarne il linguaggio.

Durante il gioco i partecipanti hanno reinventato le prime pagine dei giornali mettendo in luce con ironia e cinismo fatti e situazioni della vita politica e culturale creando un decoupage sociale provando a rispecchiare l’autenticità dell’attuale sentimento popolare.

Qui sotto alcune delle testate prodotte.

La testata del comunista

Gioco di comitato di Luigi Coccia

partecipanti 25 persone

durata 1 ora e 30

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Foto: Gianluca Tappatà

Ne rimarrà uno solo – Personal Branding 2017

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“Sfida all’ultimo posto di lavoro disponibile”, con questa frase è stato presentato il 18 febbraio alla sala Kursaal di Grottammare il Live Game Highlander che ha visto sfidarsi 25 persone alla ricerca di un’unica assunzione sicura.

I partecipanti, a cui era stato affidato segretamente un mestiere e degli obiettivi, si sono lanciati nella lotta all’unico posto di lavoro senza esclusione di colpi bassi mettendo in campo ogni possibile motivazione per raggiungere l’impresa,

Il gioco è stato proposto all’interno del ciclo di incontri Personal Branding 2017, sul lavoro, la crescita personale, l’innovazione sociale e la comunicazione. organizzato dall’Associazione Tillandsia.

La formazione esperenziale attraverso il momento ludico è risultata essere elemento fondamentale sia per la ri-scoperta delle proprie capacità relazionali sia per la sperimentazione di canali comunicativi diversi che partendo proprio dalle dinamiche del gioco hanno permesso lo sviluppo di un pensiero creativo.

Highlander, ne rimarrà uno solo

Gioco di Luigi Coccia

partecipanti 40 persone

durata 2 ore

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Life sharing: il gioco come momento di vita condivisa

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Si è svolto giovedì 17  novembre 2016 al Palazzo Kursaal di Grottammare l’evento organizzato dall’Associazione Culturale Blow Up, “Life sharing. Momenti performativi di vita condivisa. Chi è il mio prossimo?” .

Al suo interno il gioco “Life Sharing” ha visto i partecipanti cimentarsi in un play dedicato all’abitare gli spazi, i tempi e le persone costruendo una vera e propria casa in miniatura e sistemando al suo interno i personaggi della storia ognuno con una propria professione ed un proprio obiettivo.

Lo spazio fisico del lavoro è diventato quello dell’accogliente luogo familiare, le caratteristiche degli spazi abitativi sono state trasportate negli ambienti lavorativi in una sorta di co-working-house tra sapere e comunità.

Nei due incontri organizzati ognuno ha potuto sperimentare giocando la propria idea di spazio condiviso e di tempo condiviso utilizzando risorse personali condivisi nel gruppo di gioco.

Life sharing, gioco di Luigi Coccia

partecipanti 30

durata 2 ore circa

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Smart Film, raccontarsi nelle immagini

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Come tradurre in immagini un’idea? Come sviluppare la propria creatività artistica giocando in gruppo? Come reinventare il cinema attraverso uno dei mezzi di comunicazione più usato dai ragazzi?

Il Progetto Smart Film nasce con l’intento di realizzare un laboratorio di cinema all’interno delle scuole utilizzando gli smartphones come metodo di ripresa. Attraverso un’esperienza collettiva il laboratorio si propone di narrare la quotidianità e la realtà generazionale dei ragazzi dalla scrittura di un’idea fino alla sua realizzazione tecnica tramite un uso sapiente dei mezzi del linguaggio cinematografico: soggetto, sceneggiatura, riprese, montaggio.

Oltre a promuovere lo sviluppo creativo e le potenzialità dei ragazzi, il laboratorio pone il suo interesse soprattutto sulle buone pratiche e su un uso costruttivo e ragionato degli strumenti di tecnologia digitale; una sorta di media education realizzata attraverso il coinvolgimento attivo dei ragazzi che sono a tutti gli effetti i fruitori e i produttori di contenuti web.

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La crescita individuale nelle dinamiche relazionali di gruppo, la comunicazione partecipativa, l’acquisizione di competenze, l’uso della tecnologia attraverso il gioco creativo, sono questi i punti di forza che il progetto intende perseguire; all’interno di un contenitore flessibile ed altamente motivazionale i ragazzi potranno trasportare elementi della loro realtà di appartenenza, rielaborarli, metterli in forma per realizzare una narrazione visiva che possa essere generatore di trasformazione individuale e sociale.

Smart Film è stato sperimentato con grande successo lo scorso anno in due scuole di Fermo e Porto San Giorgio. La partecipazione da parte dei ragazzi è stata alta così come è stato alto il loro indice di gradimento. Gli incontri in gruppo nel laboratorio, che avevano lo scopo di scegliere il soggetto e di decidere la sceneggiatura, ha visto un confronto diretto tra i ragazzi che dialogando su temi di grande importanza per la loro vita (online e offline) come l’accettazione e l’appartenenza, ha prodotto due cortometraggi, uno dei quali ha partecipato al Premio Gaber per le nuove generazioni di Grosseto.

Ciò che è emerso da questa esperienza non è stata solo una forte esigenza di comunicare esprimendosi liberamente ma soprattutto una capacità di affidamento verso l’altro, una lettura puntuale del quotidiano, una ricerca di riconoscimento personale che proprio nel gruppo ed attraverso una disciplina artistica ha potuto emergere in maniera vincente e vera.

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L’opportunità di imparare a gestire le basi del linguaggio e le tecniche audiovisive come strumento per l’esplorazione, la comprensione e la comunicazione delle complessità culturali e i problemi nei suoi ambiti di vita è il marchio unico del Progetto Smart Film.

Get up Start up

Get Up Start Up

Che il gioco, con tutte le sue teorie, sia una parte fondamentale dell’apprendimento e della sperimentazione personale e di gruppo è ormai dato acquisito. Competizione, tattiche, processi logici, collaborazione e regole si possono ritrovare tanto del mondo lavorativo quanto in quello rappresentativo e di mediazione ludica del gioco.

Utilizzare strumenti ludici per favorire la comunicazione e veicolare competenze può essere uno dei tasselli mancanti delle future strategie nel campo della formazione.

Get up Start up  è un  gioco di comitato che vede i partecipanti sfidarsi nella costruzione di una startup avendo a disposizione differenti competenze personali, un pacchetto monetario iniziale  e la possibilità di confrontarsi con possibili finanziatori esterni per cercare di lanciare e far produrre la propria idea.

Continua qui

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imprenditori al lavoro

Così vicini meno lontani

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In giovane età il cortile del condominio era per me fonte di gioco, scoperta e prime relazioni di amicizia. Ricordo ancora mia madre chiamarmi per la cena dall’alto del secondo piano mentre con il pallone urtavamo fragorosamente nei garage sottostanti con il conseguente richiamo del capocondomino; poi i giochi di gruppo, le biglie e il nascondino e le risse. Un mondo dentro insomma, vissuto nel microcosmo di quattro palazzine in attesa di diventare adulti e guadagnare finalmente il centro della città.

Poi i vicini, quelli che rumoreggiavano a tutte le ore, quelli che stendevano gocciolanti pile di indumenti, quelli che l’assaggio della torta era un grande momento di convivialità. Con la scomparsa del piano terra, la cementificazione e l’apertura delle piazze commerciali tutto questo non c’è più. I rapporti di buon vicinato e di scambio sociale hanno lasciato il posto ai tiepidi focolari del salotto a 42 pollici.

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Sarà la rete a riportare le relazioni al loro punto di partenza? 

Navigando nel web si stanno moltiplicando applicazioni, forum e social network che tentano di ricostruire le relazioni sociali di buon vicinato.

Dall’applicazione veneta Ratatouille per lo scambio di cibo in esubero tra vicini, alla toscana Noruba che ti permette di segnalare in tempo reale emergenze o rischi agli abitanti del tuo quartiere; poi c’è Mano, ancora in fase di sviluppo, in cui scambiare competenze ed aiuto per le piccole cose da fare e ancora Local Flow in cui condividere notizie importanti e foto su argomenti strettamente legati ad una zona o ad un quartiere.

Una particolare attenzione va a Social Street  network che parte da Facebook per rilanciare  il coinvolgimento tra le persone attraverso micro reti legate alle vie delle città e dove, da un primo passaggio virtuale e di conoscenza, si passa direttamente alla realizzazione di momenti in comune, eventi e proposte concrete di mutuo aiuto.

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Saranno le nuove tecnologie a farci recuperare lo spirito di accoglienza, di solidarietà e di giustizia sociale di cui tanto abbiamo bisogno? Basterà una semplice applicazione a ricordarci della signora del terzo piano che necessita soltanto di fare quattro chiacchiere davanti a un buon caffè?

Ritrovare modalità di condivisione tra individui, riaffermare le nostre primarie esigenze di fare comunanza,  di sostenersi nelle lotte per i diritti, di ristrutturare il senso comune di appartenenza è  l’obiettivo sempre in alto sull’asticella e se i nuovi mezzi comunicativi potranno supportarci in questo sforzo non potremmo che essergliene grati.

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Come recuperare energie dall’esperienza?

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Un venerdì speciale, con amici ritrovati ed un gruppo di lavoro attento e disponibile, ci ha portato a confrontarci con un delicato tema come recuperare energie dall’esperienza e attivare un senso etico nel mondo lavorativo e in quello della quotidianità.

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Organizzati da Tommaso La Selva, compagno di avventure associative e dissociative, gli incontri di “Personal branding – me and sharing economy” sono un occasione per riflettere in maniera anche pratica sulla necessità di ri-formarsi, attivare motivazioni, sviluppare potenzialità ma soprattutto creare opportunità di cambiamento partendo proprio dalle proprie intuizioni e dal lavoro che ognuno può fare su se stesso e sugli/con gli altri.

Parole come istinto, scelta, fiducia, metodo, persone, gruppo, coraggio, competenze non si realizzano solo come  tag su una nuvola digitale ma ritornano ad essere puri e reali punti di forza di un movimento personale e sociale che può e deve rilanciarsi nella sfida alla nuova economia di scambio.

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Un ringraziamento particolare quindi a Tommaso, Simona, Nadia, Mirko, Paola e tutto il gruppo di lavoro che mi ha permesso di ridefinire ancora una volta la mia esperienza e i passaggi cruciali del mio lavoro.

Qui trovate il programma completo dei prossimi incontri.

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“Personal Branding – Me and Sharing Economy

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Venerdi 27 novembre sarò ospite di Tommaso La Selva a Grottammare (AP) all’interno degli incontri dedicati alla formazione esperienziale e multitematica dal titolo “Personal Branding – Me and Sharing Economy”.

Mi racconterò cogliendo all’interno della mia vicenda personale gli elementi vivi che hanno puntellato la mia ricerca di mediazione artistica come strumento di facilitazione e comunicazione all’interno di gruppi sociali, culturali e di disagio. La condivisione e la necessità di recuperare vere opportunità di scambio con l’altro e con il gruppo saranno i temi portanti di questo incontro con un particolare focus sulle scelte etiche e di senso, sostanziali nel corso della propria vita professionale.

Gli incontri sono organizzati dal consulente e formatore Tommaso La Selva (Associazione Culturale Blow-Up) nell’ambito del Progetto Tillandsia, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Grottammare (Assessorato alla Formazione e ai Talenti; Politiche del Lavoro e contro la crisi) e con l’Informagiovani di Grottammare-Acquaviva-Ripatransone-Cupramarittima.

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La partecipazione è gratuita per tutte le date, con tessera annuale 2015-16 rilasciata dall’Associazione Blow-Up.

Tutti gli incontri sono autoconclusivi, quindi è possibile partecipare anche a un singolo evento.

Per info: 380-6421779; e-mail: tommaso.laselva@gmail.com

fb: balthasar gracian

pagina fb: personal branding me and sharing economy.